(26 giugno 2021)
“Avrò cura di te… perché sei un essere speciale. Io sì, che avrò cura di te”. Queste parole, della suggestiva canzone di Franco Battiato, la mia sposa amava sentirsele ripetere in musica, negli ultimi tempi della sua malattia. Quando ancora poteva parlare, cosa che ora non le riesce più. Una promessa rassicurante che io continuo a farle ascoltare, mentre giace a letto, immobile, in uno stato soporoso, alternato a momenti di coscienza vigile.
Elina ha avuto sempre una grande fede in Dio, e mi piace immaginare che, quella promessa, lei la senta provenire dal Padre nostro che è nei cieli, il quale effettivamente si sta prendendo cura di lei nella fase conclusiva della sua lunga vita terrena, a 81 anni, prima di accoglierla nell’eterna beatitudine del Paradiso, consentendole di essere curata, accudita e coccolata dai suoi cari nella sua casa.
Io cerco di fare quello che posso per alleviare le sue sofferenze, ma non sono solo a prendermi cura di lei in questa difficile e penosa situazione. Infatti, avverto continuamente l‘aiuto di Dio, che finora mi ha mantenuto in buona salute e serenità di spirito, e fornito le risorse umane ed economiche – con il parziale contributo della mutua dei giornalisti Casagit, dell’Inps e dell’assistenza domiciliare della Asl – per gestire quella che è diventata una piccola “casa di cura” domestica, dedicata ad Elina.
Vi concorrono in maniera continuativa dieci persone: cinque premurose assistenti che si alternano nell’accudire l’ammalata, due infermieri per interventi programmati di tipo diverso, due fisioterapisti (di cui uno a carico della Casagit), e un sacerdote che ogni domenica le porta il conforto spirituale della santa Eucarestia.
E’, tutto ciò, una grande grazia di Dio, che evita alla mia Elina l’ulteriore sofferenza di un ricovero nella segregazione di un ospedale, lontano dagli affetti familiari, alla quale, in questo tempo di pandemia, non possono sottrarsi moltissime altre persone. Una grande grazia di Dio, per questa donna meravigliosa, che mi ha reso felice, mi ha dato due bei figli e ha condiviso con me 47 anni di matrimonio, nell’amore e nella fede, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia.
Nicola Bruni