(28 settembre 2021)
Ho sempre davanti a me questa bella immagine della mia Elina: giovane, forte, fiera, sorridente, innamorata. Me la raffiguro così in Paradiso, dove le anime sante non hanno età.
Lei mi guarda, mi ascolta, mi ispira, mi consiglia, mi infonde serenità e sicurezza. Sembra volermi dire: “Sono orgogliosa di te, amore mio”.
L’8 settembre 2021 si compiva un mese dalla sua morte santa, avvenuta domenica 8 agosto, e con i figli ho fatto celebrare la Messa del trigesimo nella nostra chiesa romana di San Giuda Taddeo Apostolo. Il parroco don Marco, che la conosceva bene, ha ricordato la grande testimonianza di fede offerta da Elina con la sua vita e, ultimamente, con la cristiana accettazione della sofferenza causata dalla malattia. E ha concluso che ora sarà lei a intercedere per noi presso la Madonna, che ha tanto amato.
Io, poi, ho domandato a Elina il permesso di andare in vacanza per otto giorni con la nostra Compagnia dei Birbaccioni, in un albergo sul mare a sud di Terracina. “Vai, vai – mi ha risposto -. Ti accompagnerò con il pensiero”. Ci sono andato, dal 12 al 20 settembre, e lei era sempre accanto a me: mentre facevo il bagno, mentre passeggiavo lungo la riva, mentre leggevo un libro sotto l’ombrellone, mentre conversavo con i comuni amici e amiche della Compagnia, che spesso mi parlavano di lei. Mi ha aiutato a rilassarmi, e sono tornato a casa ritemprato.
Il 26 settembre 2021 abbiamo festeggiato, con un pranzo di famiglia in un ristorante sul lago di Nemi, l’anniversario della sua nascita. I due nipotini Leo e Gabriel, di 8 anni, hanno detto: “Peccato che non c’è la nonna. Ma ora è in un posto migliore, in Paradiso”.
Prima del nostro matrimonio, Elina e io siamo stati “fidanzati a distanza”: lei a Catania, io a Roma. Oggi, allo stesso modo, siamo “sposi a distanza”: lei in Cielo, io sulla Terra. Ma i cuori delle nostre anime gemelle restano uniti da quell’amore “immenso ed eterno” che Elina aveva auspicato tra noi in una lettera del 1973.
Nicola Bruni