Ha lasciato questa vita il 28 dicembre 2022 Carlo Fuscagni, che è stato il mio primo maestro di giornalismo e anche un caro amico degli anni giovanili. Cattolico, laureato in Lettere alla Sapienza, aveva percorso una brillante carriera all’interno della Rai, ricoprendo tra l’altro l’incarico di direttore di Rai 1 dal 1988 al 1993. Si è spento all’età di 90 anni, dopo una lunga malattia, a Città di Castello (Perugia), sua città natale, nella residenza assistita San Francesco di Sales, dove era ricoverato.
Lo conobbi nell’estate del 1957 in un convegno nazionale del Movimento studenti medi della Democrazia Cristiana a Sestriere, dove aveva guidato un gruppo di lavoro sulla stampa studentesca, che poi mi fu molto utile per affermarmi come direttore del giornale Augustus, del liceo Augusto di Roma.
Nel 1960, quando avevo 19 anni, Fuscagni, dopo avermi messo alla prova con alcuni reportage, mi assunse come redattore del settimanale Italiamondo, da lui diretto: una rivista di “politica, attualità e cultura”, vicina alle posizioni del Movimento giovanile della DC e caratterizzata da una forte tensione ideale verso il rinnovamento della società italiana, la libertà dei popoli e la giustizia sociale nel mondo.
È stata, quella, per me una grande scuola di giornalismo e una straordinaria esperienza formativa, a contatto con intellettuali e professionisti del settore di alto livello, come Bartolo Ciccardini, Paolo Frajese, Corrado Granella, Nino Criscenti, Francesco Mattioli, Rodolfo Brancoli, Celso De Destefanis, Luciano Benadusi, Giancarlo Perone, Mauro Bellabarba, Pompeo De Angelis, Marcello Spaccarelli, Robert Barrat, Francesco Grisi, Francesco Bolzoni, Valerio Ochetto, Pasqualino Spadafora.
Tra i componenti della redazione di Italiamondo, a partire dal direttore Fuscagni, si stabilì un’affettuosa amicizia, che si estese alle nostre famiglie e si protrasse a lungo oltre il comune impegno di lavoro.
A lui dico grazie, in particolare, per avermi insegnato a comunicare con semplicità, chiarezza, concretezza, rispetto della verità nella valorizzazione giornalistica della “notizia” e a perseguire un ideale di moralità e di giustizia nell’esercizio della professione.
Il Signore misericordioso lo accolga in Paradiso.
Nicola Bruni
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Carlo Fuscagni con la moglie Fiorella, della quale era rimasto vedovo, in una foto che gli scattai nell’agosto del 1966.