PRINCIPI COSTITUZIONALI – Meditate sui princìpi contenuti nella “Parte I” della nostra Costituzione, che potrebbero fornirvi spunti preziosi in materia di diritti, doveri, uguaglianza, parità tra i sessi, libertà, democrazia, solidarietà, pace, lavoro, tutela della salute e dell’ambiente.
LA TRACCIA – Analizzate attentamente la traccia prescelta, per capire bene a quali domande dovete rispondere.
Se vi si chiede di “prendere spunto” da un brano di un autore, trattate l’argomento in maniera più ampia.
Individuate nella stessa traccia le parole chiave ed esploratene i significati.
Per esempio, se si parla di non condivisione dei “valori morali” dei genitori da parte di molti giovani, cercate di individuare quali siano quei valori.
LA SCALETTA – Mentre riflettete, buttate giù una “scaletta” degli argomenti da toccare, elencandoli prima alla rinfusa, così come vi vengono in mente, e poi disponendoli secondo un ordine logico. Quindi tenetela d’occhio.
L’INCIPIT – Cominciate a scrivere, senza perdere tempo nella ricerca di una frase ad effetto, affrontando direttamente le questioni proposte nella traccia.
Per esempio, se il tema da trattare fosse l’incomprensione tra genitori e figli, si potrebbe esordire così: “Secondo me, sono due (o tre o quattro) le ragioni principali dell’incomprensione che c’è in molti casi tra genitori e figli: …”.
Quindi fate un’analisi delle ragioni enunciate e aggiungete le vostre considerazioni.
Se poi scovate un’idea geniale per l’inizio, cambiate l’incipit.
Comunque, rifuggite da banalità del tipo: “Si parla molto di…”, “Fin dai tempi antichi…”, “Da che mondo è mondo…”.
SPIRITO CRITICO – Potete anche mettere in discussione l’impostazione del tema, dichiarando di non condividerla e motivando il vostro dissenso.
In ogni caso, è molto importante riuscire a dimostrare di possedere uno spirito critico equilibrato, capace di riconoscere gli aspetti positivi e quelli negativi presenti in ogni manifestazione della vita umana, e di distinguere comportamenti diversi in ogni ambito sociale (tra i giovani, tra gli immigrati, tra gli abitanti di una città o di una regione…).
Per sottrarsi a generalizzazioni arbitrarie può essere utile ricorrere a locuzioni limitative, come “in parte”, “in gran parte”, “in molti casi”.
CONCRETEZZA – Se l’argomento è troppo ampio (del tipo “i grandi problemi dell’umanità”, che nemmeno i leader mondiali riescono a risolvere), restringetene la trattazione al campo della vostra esperienza (“Nella mia città…”, “A casa mia…”) e delle vostre conoscenze, astenendovi da argomentazioni retoriche (sostanzialmente vuote) e riecheggiamenti approssimativi di opinioni altrui.
Manifestate eventualmente i vostri dubbi (“Io mi domando se…”, “Non sono certo che…”, “Non mi sento di indicare una soluzione…”), piuttosto che ostentare un’improbabile sicurezza.
Citate casi concreti a sostegno delle vostre affermazioni.
SEMPLICITÀ – Usate un linguaggio semplice e chiaro, lasciando da parte il “difficilese”, gli anglicismi non necessari (come “road map”, “dead line”, “mainstream”), i luoghi comuni (come “chi va con lo zoppo impara a zoppicare”), le frasi fatte (come “spesso e volentieri”, “ammesso e non concesso”, “non più di tanto”), gli estremismi lessicali (come “estremamente”, “assolutamente”, “perfettamente”, “quanto mai”).
Evitate periodi troppo lunghi e contorti.
Consultate il vocabolario tutte le volte che non siete sicuri del significato o dell’ortografia di una parola.
BATTUTA FINALE – Per concludere, non c’è bisogno di fuochi d’artificio. Basta completare il ragionamento, con l’eventuale aggiunta di un auspicio (“Spero che…”, “Mi auguro che…”), o di una frase riassuntiva (“In conclusione, si può dire che…”).
Se poi trovate una buona battuta finale, tanto meglio.
REVISIONE – Prima di trascrivere l’elaborato in bella copia, controllate che non vi siano digressioni fuori tema, ripetizioni di concetti o di vocaboli, tempi verbali discordanti, costruzioni anacolutiche (che cominciano in un modo e terminano in un altro), espressioni poco comprensibili, punti esclamativi e interrogativi arbitrariamente moltiplicati o mescolati (!!!! – ???? – ?!?!).
ERRORI DI STAMPA – Alla fine, ripassate tutto il testo, verificando la punteggiatura e toccando con la penna, sillaba per sillaba, ogni parola, in modo da accertarvi che non vi sia sfuggito qualche errore “di stampa”.
Nicola Bruni