Sono in molti a riconoscere che alcuni politici del passato, come Alcide De Gasperi e Aldo Moro, avevano “un alto senso dello Stato”. Vediamo che cosa significa, in generale, questa espressione.
Avere il “senso dello Stato”, per chi svolge una funzione pubblica (ad ogni livello, dal Capo del Governo all’insegnante), significa sentire l’obbligo morale di agire con imparzialità e giustizia, rispettando valori, diritti e interessi dell’insieme della società civile, o anche solo delle persone sulle quali si esercita il proprio potere, senza privilegiare quelli di una sola parte.
Significa concepire l’esercizio di una pubblica funzione come servizio al bene comune, da svolgere con l’umiltà di un “servitore dello Stato” e non con l’arroganza di un “padrone del potere”; tanto più se chi esercita un potere di governo, nazionale o locale, lo fa con il mandato elettorale di una minoranza, in virtù di una legge maggioritaria, e dovrebbe per questo scusarsi con la maggioranza degli elettori che non lo hanno votato.
Significa anche, come recita l’articolo 54 della Costituzione, adempiere alle proprie pubbliche funzioni “con disciplina e onore”. Un onore che non può non comprendere la vita privata.
Inoltre, per ogni cittadino, il “senso dello Stato” è avere una coscienza civica, cioè sentire l’obbligo morale di rispettare le leggi, le regole del vivere civile e i beni comuni della collettività, e tenere un comportamento conseguente.
D’altra parte, se guardiamo a come si comporta una gran parte della nostra classe politica e a come si comportano molti dei nostri concittadini, dobbiamo constatare che il senso dello Stato in Italia, purtroppo, non fa parte del “sentire comune”.
Per esempio, vi sembra che esercitino le loro funzioni “con disciplina e onore” quei “rappresentanti del popolo” che in Parlamento scatenano risse o gazzarre e ricorrono a insulti, parolacce, gesti scurrili, lancio di oggetti e aggressioni fisiche?
Vi sembra che abbia il senso dello Stato una ministra coinvolta in diverse inchieste giudiziarie per gravi reati finanziari che non senta il dovere di dimettersi?
Vi sembra che abbia il senso dello Stato un ministro dell’Istruzione che si presenta nelle scuole con il distintivo del suo partito all’occhiello?
Vi sembra che abbia il senso dello Stato un Governo che sostiene riforme divisive dell’unità nazionale (come quella sul regionalismo differenziato a vantaggio del Nord più ricco) e leggi corporative (come quella sulla “flax tax” del 15 % per i soli lavoratori autonomi) a scapito dell’interesse generale?
Chi governa, se avesse il senso dello Stato, dovrebbe agire per il bene comune della collettività, anche di chi è all’opposizione, non soltanto delle proprie clientele elettorali.
Nicola Bruni
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Nella foto, due grandi uomini di Stato: Konrad Adenauer, cancelliere della Repubblica federale tedesca, e Alcide De Gasperi, presidente del Consiglio della Repubblica italiana, nel 1952.