Basta. Non si può più tacere, non si può minimizzare, non si può giustificare, non si può non condannare apertamente la condotta criminale, terrorista, razzista, genocida e guerrafondaia dello Stato di Israele guidato da Netanyahu, per le stragi indiscriminate di innocenti palestinesi e libanesi, per la distruzione massiccia e pianificata di case, ospedali, scuole, luoghi di culto, infrastrutture civili a Gaza e nel Libano, per l’utilizzo della fame e della sete come armi di guerra contro le popolazioni, per il sabotaggio sistematico di ogni tentativo di accordo di pace, per le impunite violazioni del diritto internazionale e delle risoluzioni dell’Onu sulla Palestina, per l’irresponsabile minaccia di scatenare una guerra totale con l’Iran.
Non si può restare indifferenti di fronte ai massacri, alle mutilazioni e alle atroci sofferenze inflitti a decine di migliaia di bambini da un nuovo e più tremendo Erode.
Mi dispiace molto, anche, che la furia criminale del Governo di Netanyahu stia danneggiando gravemente la reputazione degli ebrei nel mondo e fomentando le fiamme dell’antisemitismo, mentre sembra voler perseguire a suon di bombe una “soluzione finale” sionista della questione palestinese, con l’eliminazione di un’intera etnia da territori rivendicati per un “diritto divino” sancito dalla Bibbia.
Io ho un grande rispetto per il popolo ebraico, con il quale da cattolico ho in comune i libri dell’Antico Testamento, le letture dei profeti e le recite dei salmi nelle Messe domenicali. Da insegnante, raccontavo sempre ai miei studenti la tragedia italiana delle leggi razziali fasciste e l’orrore dell’Olocausto, li accompagnavo al mausoleo delle Fosse Ardeatine dove furono trucidati tra gli altri dai nazisti 75 ebrei romani, deprecavo la rappresaglia compiuta contro 335 italiani innocenti, gli mostravo le foto dei campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, Dachau e Majdanek che avevo visitato in dolorosi pellegrinaggi.
Oggi, però, devo constatare che l’attuale primo ministro israeliano si sta comportando come Hitler, a parti rovesciate, disconoscendo l’umanità delle proprie vittime.
Non bastano a giustificarlo l’orribile strage di israeliani innocenti e la cattura di ostaggi compiuta da Hamas il 7 ottobre 2023, per l’assoluta mancanza di proporzioni nella rappresaglia. Ma anche se fossero rispettate le proporzioni, per uno Stato democratico e di diritto non sarebbe lecito assassinare per rappresaglia degli innocenti.
Purtroppo, Israele oggi non è uno Stato civile e democratico solo perché ci sono le elezioni (ricordo che anche Hitler andò al potere con il voto popolare): è uno Stato terrorista, che compie crimini di guerra e crimini contro l’umanità, molto più di Hamas; ed è anche uno Stato canaglia, perché spara persino contro l’ONU, al quale deve la sua fondazione e la sua legittimità.
Nicola Bruni