Un bel giorno del 1998, alla mia alunna Martina Lilli, della scuola media Mommsen di Roma, venne in mente di scrivere una lettera al sindaco Francesco Rutelli: “Caro Sindaco, sono una ragazza di 13 anni e da grande voglio diventare anch’io sindaco di Roma. Come devo fare per riuscirci?”.
Il sindaco la prese sul serio e le fece rispondere dalla sua assessora alle Politiche per la Città delle Bambine e dei Bambini, Pamela Pantano, la quale, dopo averle dato alcuni consigli, le propose di andare a visitare l’ufficio del suo assessorato per vederne il funzionamento. Ci andò, con me, tutta la classe Terza D.
Poi, il 15 maggio, Martina – alla quale i compagni attribuirono il titolo di First Girl – fu invitata a parlare, in rappresentanza degli studenti romani, ad una seduta straordinaria del Consiglio Comunale dedicata al problema dello sfruttamento del lavoro minorile nel mondo, in occasione del passaggio a Roma della Marcia Globale dedicata a quel tema. E lei – come si vede nella foto – prese la parola con disinvoltura nell’Aula Giulio Cesare del Campidoglio, in presenza del sindaco e dei consiglieri (tra i quali Massimo D’Alema) proponendo ai romani di moltiplicare subito le adozioni a distanza di bambini bisognosi dei Paesi poveri.
Il suo intervento fu mandato in onda dal TG3 Lazio, citato dal quotidiano Italia Sera e riportato nel giornalino di classe della Terza D “Mai dire Squola”.
Poi, Martina ha rinunciato a fare il sindaco di Roma.
Peraltro, anche io a 13 anni avevo una grande ambizione politica, diventare presidente della Repubblica, ma, crescendo e maturando, mi sono opportunamente ridimensionato.
Nicola Bruni