È un falso che il presepe del Natale di Gesù offenda i musulmani, come sostengono alcuni laicisti italiani, intolleranti di questa bellissima tradizione cristiana del nostro Paese, allo scopo di impedire che venga coltivata nelle scuole.
Bisogna, infatti, sapere che i musulmani, sebbene non riconoscano Gesù come Dio, lo venerano come un grande “profeta” e un “santo”che ha compiuto miracoli, “figlio della Vergine Maria”, “concepito per opera dello spirito di Dio”, “inviato da Dio per proporre una legge nuova”, “parola venuta da Dio”.
Il nome di Gesù, in arabo ’Isa, è citato 25 volte nel Corano; 8 volte è accompagnato dal titolo di Al Masih, che significa l’Unto, e spesso è abbinato al matronimico ’Ibn Maryam, Figlio di Maria.
Anche per la madre di Gesù (definita dal Corano “pura ed eletta al di sopra delle donne dell’universo”) i musulmani hanno una grande venerazione, e molti di loro frequentano santuari cristiani a lei dedicati, rivolgendole suppliche per la sua intercessione.
In alcuni capitoli (sure) del testo sacro dell’Islam Gesù è presentato anche come “servo di Dio”, “annoverato tra i santi”, “uno dei più vicini a Dio”, “spirito da Lui esalato”, “Verbo che si depose in Maria”, “parola di verità”.
Il capitolo 19 del Corano parla del mistero dell’Annunciazione a Maria: “Le sarà dato un fanciullo purissimo” e Dio “farà di lui un segno per gli uomini”, un atto della sua clemenza. L’angelo che appare a Maria la rende incinta insufflando in lei “lo spirito di Dio”. Il bambino è concepito da Maria senza partecipazione di uomo, poiché “Dio crea chi vuole”. Dio gli insegnerà le Sacre Scritture, tra le quali sono indicati l’Antico Testamento e il Vangelo.
Gesù si aggiunge agli antichi profeti: è mandato da Dio come suo messaggero agli israeliti a conferma dell’Antico Testamento, a dichiarare lecite alcune cose che erano state proibite, ad annunciare il lieto messaggio di un inviato-profeta che verrà dopo di lui, il cui nome sarà Ahmad (Maometto), cioè “il Lodato”. Qui si inserisce un adattamento del brano del Vangelo di Giovanni 16, 7 nel quale Gesù promette di inviare un Paráklitos (Consolatore), termine greco che avrebbe sostituito l’originale Períklitos (Lodato): il Cristo sarebbe stato dunque un precursore del “Lodato” Maometto, ma il testo evangelico sarebbe stato emendato.
Ho tratto queste notizie da un pregevole articolo di Federico Peirone, pubblicato anni fa dalla rivista “Jesus”, e che ho conservato nel mio archivio. E ne ho desunto la convinzione che non stonerebbe la presenza nel presepe cristiano di una statuina di Maometto atteggiato a rendere omaggio a quel bambino Gesù “nato dalla Vergine Maria per opera dello Spirito di Dio”, secondo il suo insegnamento.
Nicola Bruni
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Nella foto: particolare del presepe della scuola media Mommsen di Roma.