La condivisione

La condivisione della fede in Dio è stata una delle manifestazioni più belle della mia unione coniugale con Elina, durata 47 anni. 

Tutte le sere ringraziavamo insieme il Signore. Ogni domenica andavamo alla Messa insieme e ci comunicavamo con il Corpo di Cristo. Sentivamo di fare parte della Chiesa universale come piccola Chiesa domestica. 

Abbiamo anche avuto un forte legame con la nostra comunità parrocchiale a Roma, prima quella della Natività e poi quella di San Giuda Taddeo Apostolo.

Già durante il nostro primo incontro a Loreto nell’estate del 1973, in un convegno di studio di professori cattolici dell’Uciim, la condivisione della fede risultò uno dei fattori di reciproca attrazione che ci indusse a ipotizzare un cammino comune nella vita.

La fede e la preghiera ci hanno sostenuto nei momenti più difficili, quelli della malattia di Elina, un meningioma recidivante, che l’ha tormentata negli ultimi 22 anni, durante i quali lei ha affrontato con grande forza d’animo quattro operazioni chirurgiche a cranio aperto e quattro interventi di radiochirurgia, alternati a prodigiose riprese.

Il nostro amore è stato intenso, la fiducia reciproca assoluta. Andavamo d’accordo o ci accordavamo praticamente su tutto. Mai una vera lite, mai una gelosia. Una delle ultime cose che Elina è riuscita a dirmi prima di perdere l’uso della parola, a 81 anni, è stata: “Non credevo che sarei arrivata ad amarti così come ora io ti amo”.

Pur nell’estrema sofferenza, l’8 agosto del 2021 Elina ha ricevuto da Dio il dono di una “morte santa” e il premio del Paradiso, che era stato la meta finale di tutta la sua vita. 

Nicola Bruni

Foto del 3 luglio 2019, con la torta del 45° anniversario del nostro matrimonio, nel ristorante dell’Hotel Buratti di Pinarella di Cervia (Ravenna).