Il nuovo “Principe” di Machiavelli? E’ Bin Salman

Parola del “segretario fiorentino” Matteo Renzi.

Gli studiosi di Niccolò Machiavelli hanno recentemente scoperto a quale futuro grande personaggio si riferisse, in prospettiva profetica, il celebre “Segretario fiorentino”, quando nel 1513 compose quel suo trattato “machiavellico” intitolato Il Principe.

    Glielo ha fatto capire il “segretario fiorentino” (di Italia Viva) Matteo Renzi durante una missione a Riad, dove – nel pieno della crisi di governo da lui provocata – è andato a intervistare per la tv il giovane erede al trono e padrone di fatto dell’Arabia Saudita, Mohammed Bin Salman, allo scopo di presentarlo al mondo – in cambio di una ricca parcella – come il Principe di un Nuovo Rinascimento. Un’investitura che Renzi, membro del Senato della nostra Repubblica (in conflitto di interessi) ed ex presidente del Consiglio dei ministri, ha fatto con apparente autorevolezza, anche ricordando di essere stato sindaco di Firenze, la città culla del Rinascimento italiano. In effetti, quella non era una vera intervista (modalità giornalistica che richiederebbe almeno una domanda scomoda) ma un panegirico pubblicitario del personaggio “intervistato”.

    Salman, chi? Quel despota sanguinario che fece assassinare e tagliare a pezzi il giornalista Jamal Kashoggi nel consolato del suo Paese a Istanbul, il 2 ottobre del 2018? Quel tiranno oscurantista che nell’Arabia Saudita fa imprigionare le attiviste per i diritti delle donne? Quello stragista che continua a bombardare la popolazione dello Yemen causando la morte anche di molti bambini?

    Proprio lui! E ’mbè? Che c’è di strano? I principi dell’età del Rinascimento italiano erano così: monarchi assoluti, scatenavano guerre causando stragi di innocenti, si servivano di compagnie di mercenari che depredavano le città nemiche; facevano avvelenare, pugnalare o decapitare chi mettesse in discussione il loro potere; rinchiudevano in un castello o in un convento le principessine scomode. D’altra parte, si circondavano di artisti e di letterati cortigiani che con le loro opere ne celebravano la magnificenza, e ne oscuravano le malefatte davanti alla Storia. Oggi i loro ritratti sono ammirati nei musei.

    Machiavelli, in quella dissertazione su come conquistare o mantenere il potere, vaticinava l’avvento in Italia di un “principe nuovo”. Al quale consigliava di perseguire il suo fine con qualsiasi mezzo: “Facci adunque uno principe di vincere e mantenere lo stato: e mezzi saranno sempre iudicati onorevoli”. “Qualsiasi mezzo” significa anche l’omicidio politico. 

    Ed ecco perché Renzi, che da ex sindaco di Firenze si considera un successore del Segretario fiorentino, non giudica disonorevole per quel Principe l’assassinio di Kashoggi: ai Principi di un Nuovo Rinascimento va riconosciuta la licenza di uccidere. Del resto, Trump (che non era un Principe assoluto ma il Presidente di uno Stato di diritto) si è vantato di aver fatto assassinare alcuni esponenti del regime iraniano.

    L’importante è che Salman si mantenga stabilmente al potere: il cinismo della Realpolitik farà sì che i Grandi della Terra continuino a intrecciare rapporti e affari con lui. Renzi, ex Grande del G7, ne ha dato a tutti il “buon esempio”. 

Nicola Bruni

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Nella foto, lo spot televisivo di Renzi per il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman.

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