“Non attribuiamo i mali di Roma all’eccesso di popolazione – disse Giulio Andreotti, in veste di sociologo umorista -. Quando i romani erano solo due, uno uccise l’altro”.
Non è un bel mito, quello della fondazione di Roma, fatta coincidere con un fratricidio: Romolo che uccide Remo, fratello gemello e cofondatore della città, per diventarne re. Potevano inventarsene uno migliore.
È infelice anche la leggenda dei due trovatelli allattati da una lupa, che poi da adulti avrebbero fondato l’Urbe. Infatti, lupa in latino ha come secondo significato prostituta, accezione da cui deriva lupanare, bordello.
Ne è conseguita una maliziosa equiparazione dei cosiddetti figli della lupa, celebrati dal regime fascista, ai cosiddetti fiji de ’na mignotta, termine che nel dialetto romanesco sta a indicare in senso metaforico dei mascalzoni.
Nicola Bruni
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Nella foto, la Lupa dei Musei Capitolini.