Elina mi aspettava. Si era agghindata, desiderosa di piacermi. Io tornavo da una breve “licenza” che lei mi aveva concesso per farmi fare un viaggetto turistico da solo. Dopo i 60 anni, infatti, si stancava a camminare per problemi di salute, ma non voleva che io mi privassi del piacere di visitare, ogni tanto, qualche bella città all’estero.
Io e lei eravamo così uniti che bastavano pochi giorni di lontananza perché ci sentissimo “dimezzati”. Cosicché, al mio ritorno, appena varcavo la soglia di casa, subito ci abbracciavano stretti stretti e ci baciavamo a lungo con grande entusiasmo, mentre la valigia aspettava fuori della porta. “Mi sei mancato tanto”, diceva.
Ho rivissuto, con il pensiero, quella scena la sera del 2 luglio, al mio rientro a Roma dalla vacanza balneare. Elina era lì, che mi sorrideva da una sua bella foto posta sul mobiletto dell’ingresso. Sembrava contenta che io fossi contento dell’esperienza fatta.
Sono tornato per il nostro 49° anniversario di matrimonio, che ho voluto festeggiare la sera del 3 luglio con una cena di famiglia in casa, dopo aver partecipato ad una celebrazione eucaristica di ringraziamento nella nostra chiesa di San Giuda Taddeo. La chiesa che ci aveva visto mille volte alla Messa insieme.
Ora Elina, in Paradiso, continua a pregare per la nostra famiglia.
Nicola Bruni
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Foto del maggio 2019, con Elina, due anni prima della sua morte.