Premio alla carriera per 50 anni di giornalismo

L’Ordine dei Giornalisti, al quale sono iscritto in qualità di pubblicista dall’aprile 1966, si è ricordato di me, e ha voluto premiarmi, insieme con altri colleghi, per “50 anni di professione”. 
La cerimonia si è svolta il 21 marzo 2017, nel corso dell’assemblea annuale dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio, nella sala dei convegni della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, a Roma in Corso Vittorio Emanuele II n. 349. 

Quella per il giornalismo è una passione che io coltivo fin dall’adolescenza e che nel dicembre del 1957, a 16 anni, mi portò a rifondare il giornalino di istituto “Augustus”, del mio liceo, divenendone il direttore per tre anni consecutivi, con 15 numeri pubblicati a stampa. 
Il mio primo articolo retribuito comparve nell’agosto 1960 sul settimanale Italiamondo, del quale poco dopo divenni redattore, con un piccolo stipendio che mi consentì di pagarmi tutte le spese personali del periodo universitario senza gravare sui miei genitori. 


Nello stesso periodo collaborai anche con altri giornali, e all’inizio del 1966, avendo raggiunto un congruo numero di articoli retribuiti, fui ammesso come pubblicista all’Ordine dei Giornalisti. 

Dopo la laurea in lettere, conseguita a dicembre del 1965, fui attratto come per vocazione dall’insegnamento, e da allora riuscii a combinare le due attività professionali, rendendole per certi aspetti complementari: con il progressivo affinamento delle capacità di sintesi e di chiarezza nell’esposizione, e delle tecniche per suscitare l’interesse sia dei lettori sia degli allievi. 

L’esperienza giornalistica più importante per me è stata quella con il quotidiano Il Giorno, durata 17 anni, dal 1980 al 1997, con più di 2400 articoli firmati, molti dei quali in prima pagina. Tra le altre collaborazioni continuative di maggior rilievo annovero quelle con i quotidiani Avvenire, Italia Oggi, Il Popolo, i settimanali Italiamondo, Il Nostro Tempo, La Discussione, i quindicinali Tuttoscuola, Lettera dall’Italia, La Tecnica della Scuola, i mensili Famiglia Mese, L’Eco di San Gabriele, e l’agenzia internazionale Inter Press Service. Per un totale di circa 6000 articoli pubblicati a stampa.

Un’altra lunga e prestigiosa esperienza giornalistica l’ho vissuta svolgendo le funzioni di vicecapo dell’Ufficio stampa del Ministero della Pubblica Istruzione, dal 1976 al 1986, anni durante i quali fui distaccato dalla scuola e collaborai con i ministri Malfatti, Pedini, Spadolini, Valitutti, Sarti, Bodrato e Falcucci.

Conclusa nel 2005 la mia “non carriera” di insegnante, mi sono inventato un appassionante lavoro di volontariato che mi impegna gratuitamente, da 15 anni, come giornalista, scrittore e fotoreporter nella redazione di questo mio personale giornale online, Belsito con vista, che tratta di “esperienze di vita, valori, cultura, memoria storia, politica, satira, umorismo e humanitas”. 

Nicola Bruni 

Nella foto in alto, sono con la targa premio per i 50 anni di giornalismo, tra il collega giornalista Guido Bossa e Paola Spadari, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio.

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La targa premio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio.

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Il mondo in 50 righe

Quando, a novembre del 1980, approdai alla redazione romana del  GIORNO, diretta da Giorgio Vecchiato, dovetti imparare in fretta a sintetizzare “il mondo” (ovvero anche notizie e questioni molto complesse) in articoli di 50 righe da 60 battute, selezionando ogni volta solo le informazioni più interessanti dell’argomento trattato, eliminando tutte le parole superflue con una limatura appropriata del testo, e allo stesso tempo sviluppando un discorso vivace, non telegrafico e comprensibile per il lettore medio. E appresi l’arte di condensare il succo della “notizia” nelle prime righe dell’articolo e aggiungere poi il contorno. Questo accorgimento, richiesto dalla redazione, aveva anche uno scopo pratico: se, per sopravvenute esigenze di spazio, l’impaginatore doveva all’ultimo momento accorciare il “pezzo”, il taglio, che di solito si abbatteva sulla parte finale del testo, ne lasciava intatto il contenuto essenziale. 

Nicola Bruni

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In questa foto, sono a Venezia il 28 ottobre 1989, inviato dal quotidiano IL GIORNO per seguire la Conferenza dei ministri europei della Ricerca nell’isola di San Giorgio.